E così, con una letterina all’Antitrust, Vodafone si dichiara più che contenta di aprire entro il 31 marzo la propria rete ad uno o più operatori virtuali, “per favorire la concorrenza” e “a vantaggio dei consumatori”.
A leggerla con attenzione, però, quella lettera non con tiene alcun impegno vincolante: “Faremo il possibile per siglare cobtratto entro il 31 marzo” dice l’operatore inglese, coinvolto insieme a Tim e Wind in una denuncia all’Antitrust presentata da Tele2 e da altri operatori concorrenti. In fin dei conti secondo i giornali anche Coop e Tim avrebbero firmato o starebbero per firmare (da mesi) un accordo per MVNO: che fine ha fatto quell’accordo?
“Il possibile per siglare un contratto”: se l’Antitrust si accontenterà di un impegno così vago, (non) siamo a cavallo. Non per nulla qualche commentatore osserva oggi che la lettera di Vodafone è semplicemente un modo per allungare i tempi di indagine dell’Antitrust e guadagnare qualche mese…
Ed Elsacom with 3 è stata solo una boutade giornalistica o ci può essere del vero?
Comunque si, condivido le tue riflessioni sul tema: facendo un parallelo è come la questione del roaming internazionale, i gestori sotto la “pressione” delle Autorità sfornano oferte assai poco convinte e convincenti al fine di rinviare un intervento diretto della stessa…
Dimitri
Tutti parlano con tutti, questa è l’unica che posso dire 🙂
🙂
Dimitri