Il mio post su Diario Aperto ha suscitato qualche interessante commento.
Enrico Milic di SWG scrive:
in particolare vedi: http://ricercadiarioaperto.splinder.com/post/10010782/Presentazione e http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1798514&r=PI
“Una volta concluso il progetto i dati saranno ufficialmente pubblicati e commentati in questo blog.La loro totale diffusione sarà ampia e, soprattutto, completamente gratuita.”sono post e notizie di quasi 2 mesi fa.non arrabbiarti, ma quando si prendono punti di vista e si avanzano critiche, bisognerebbe documentarsi un po’ meglio. non per altro, ma perche’ c’e’ gente che ci lavora e ci crede. ciao enrico

Temo che l’oggetto del contendere non sia ben chiaro. I link ovviamente li avevo letti, ma le perplessità che ho espresso sono diverse: non ho dubbi che ai risultati sarà data ampia e gratuita diffusione, ma rimane ancora – almeno per me, ovvio – senza risposta quella che è la domanda principale. Qual è lo scopo della ricerca? Io leggo “la prima e piu’ grande ricerca fatta sul mondo dei blog in lingua italiana”. Ok, ma ricerca… di cosa? Di chi sono i blogger? Cosa pensano? Cosa comprano? Cosa votano? Come comunicano? Tutte queste cose insieme? Di nessuna?

Insomma, io credo che, al di là de ‘la prima e piu’ grande ricerca fatta sul mondo dei blog in lingua italiana’, sarebbe (stato?) opportuno conoscere quale aspetto dei blogger o del blogging si va analizzando. E io questo, francamente, non l’ho ancora capito… e non credo che la frase “per iniziare a capire qualcosa del blogging” (vedi PI) possa essere esaustiva, perché è chiaramente una frase ‘da marketing’.

La ricerca, è evidente, non può essere esaustiva per definizione, stante anche la complessità dell’argomento trattato (non esiste una definizione univoca e universalmente accettata di blog, figuriamoci se si possono incasellare tutti gli aspetti del blogging con una ricerca sola). Ma questi per SWG sono certo che questi siano argomenti già noti. Se la ricerca non può essere esaustiva, allora indaga uno o più aspetti particolari: ecco, banalmente la mia domanda è questa. Quali sono questi aspetti?

Davvero “per iniziare a capire qualcosa del blogging” bisogna fare domande solo di politica o e-commerce? Se sì, allora è una ricerca per capire il rapporto tra blogger e politica (Swg) o tra blogger e marketing on line (Ad Maiora). Lecito indagare su questi due aspetti, ma… perchè non essere espliciti?

11 pensiero su “Diario Aperto: apriamo anche la discussione?”
  1. max, mi pare che tutto possa essere sostanzialmente sintetizzato in una sola definione: operazione di marketing.

    Come tale, non è necessario che abbia un’utilità particolare o immediata, meno che meno per i bloggers 🙂

  2. Nulla di ridire sulla tua osservazione, e nulla di male sull’operazione di marketing, ma… almeno diciamocelo chiaro 🙂

  3. è assolutamente e solo un’operazion di marketing…. non scherziamo!

  4. brevemente, perche’ a queste cose abbiamo gia risposto, pero’ tu gli dai un taglio leggermente diverso per cui vale la pena una precisazione.

    e’ evidente che ai promotori della ricerca interessa la visibilita’ e il marketing del loro marchio. ma questo accade per qualsiasi persona o soggetto che agisce in un luogo pubblico. per esempio tu col tuo blog, un ricercatore con la sua ricerca, un giornalista col suo giornale, un clown col suo circo.

    il problema e’ quanto il soggetto autore dell’atto pubblico abbia degli obbiettivi che siano contrastanti con quella che in questo caso e’ la ricerca. tu pensi che ci sia un conflitto tra marketing e una ricerca valida? io non credo proprio. vorrei che tu mi spiegassi come questo possa accadere, in pratica e con esempi concreti e tenendo presente le domande del questionario e il fatto che tutti i dati saranno resi pubblici.

    sulla questione “degli interessi di swg” ho gia’ risposto qua:
    http://punto-informatico.it/pm.aspx?m_id=1799874&id=1798514&r=PI

    copio-incollo per i pigri che, pare, abbondano:

    “a swg interessa:
    1) ritrarre una definizione del mondo di autori e lettori di blog in italia che sia genuina, originale e condivisa con gli oggetti della ricerca. non credo di sbagliarmi dicendo che nessuno in italia ha condotto una ricerca approfondita all’interno della ‘blogosfera’
    2) che il suo marchio abbia visibilità, ovvero in termine spiccio “pubblicità”
    3) che qualche utente in più si iscriva alla sua community ( http://www.swg.it/index.php/la-community-di-swg/ )

    non credo che gli obbiettivi di splinder e punto informatico siano diversi. per quanto riguarda l’università di trieste, invece, credo che il loro interesse sia quello ‘scientifico’ di ricerca. ma non posso parlare a nome loro ma solo a nome di swg…

    ciao

    enrico – swg “

  5. aggiungo che la discussione e’ gia’ aperta e vivacemente dal 6 dicembre.
    ciao

  6. Enrico, per quanto apprezzi la tua disponibilità al confronto, non credi che sia un po’ ‘debole’ rispondere alla mia domanda elencando 3 punti dove sostanzialmente solo il punto 1 riguarda davvero ciò che ho chiesto?

    I punti 2 e 3 sono chiari, chiarissimi. E’ evidente che nessuno lavori gratis ed è giusto che sia così.

    Ma quando ti chiedo qual è l’obiettivo della ricerca e, su 3 punti elencati, due sono puramente commerciali… qualche dubbio dovrebbe venire anche a te.

    Allora guardiamo il punto 1: “ritrarre una definizione del mondo di autori e lettori di blog in italia che sia genuina, originale e condivisa con gli oggetti della ricerca”

    Rimane generica, quindi torno a chiedere: cosa si va cercando? Di chi sono i blogger? Cosa pensano? Cosa comprano? Cosa votano? Come comunicano? Tutte queste cose insieme? Di nessuna?

    Non dovrebbe essere difficile rispondere: se esiste una ricerca, esiste anche un aspetto o più aspetti che si vanno ricercando. Al di là dei ritorni economici dei punti 2 e 3 e al di là delle frasi generic-markettare del punto 1…

    Da quanto vedo io e semplificando, si vuole indagare (oltre ad avere un profilo del blogger medio e del lettore medio di blogger):
    – rapporto tra blog e politica
    – rapporto tra blog e shopping on line.

    C’è altro?

  7. Sì, c’è molto ma davvero molto altro.
    Sono Enrico Marchetto, l’altra anima di Diario Aperto.

    Io ti rispondo. Questo è chiaro.
    Quello che non è chiaro è perchè su qualsiasi fatto sociale oggi si compie una ricerca senza porsi troppe domande o critiche, mentre su 500.000 persone che in 4 anni raccontano se stesse e il mondo, non si debba fare, oppure si sollevano così tante critiche. Amen.

    I motivi di una ricerca sociale sono tantissimi, ne elenco alcuni:

    a) più che la voglia di tracciare un diktat c’è la voglia di confrontarsi con un campione enorme. Coi grossi numeri. Senza pregiudizio alcuno tracciando un ponte che vada dal blog supergeek al blog diaristico o al blog di MySpace.
    Capire, sempre nell’arco di 80 domande, essenzialmente “perchè” si è aperto un blog.
    Domanda banale? Forse.
    Ma io non mi sono ancora dato una risposta. Ho blog dove parlo solo dei cazzi miei. Ma se mi chiedi perchè non ho la più pallida idea di cosa risponderti.

    b) capire la direzione del comportamento d’acquisto. E’ marketing? Boh, frega un cazzo. La cosa mi incuriosisce e la indago punto e stop. Esiste un testo scritto 8 anni fa superosannato che parla di “mercati come conversazioni” riferendosi alle interazioni online.
    Sono passati 8 anni. e’ davvero così? E’ possibile che veramente si sia innescato un meccanismo di immunità rispetto all’advertising classico preferendo la via del dialogo e del confronto (con altri acquirenti, con l’azienda stessa)

    c) blog e vita pubblica. Quest’idea è nata pensando alla Rosa nel Pugno. Prima delle elezioni per chi viveva la vita online sembravo che la Rosa nel Pugno fosse alle soglie dell’exploit elettorale. Moltissimi blogger si lanciavano in propaganda politca per la Rosa. Fu una debacle.
    Mi interessa capire la scelte di vita pubblica. il confronto con la politica, il confronto coi politici-blogger, ciò che si chiede alla politica. E’ molto probabile che io e te dalla politica chiediamo cose simili. Ovvero che siano più vicine alla società civile, più attaccate al quotidiano. Chiedere questa cosa non ti incuriosirebbe?

    d) I blog e i media. Che tipo di rapporto si instaura? Come si cercano le fonti? Che uso se ne fa?
    Pensi che siano temi di poco conto?
    Pensi davvero che abbiano a che fare col marketing o con la politica? Io penso invece che abbiano a che fare con un fattore sociologico pesantissimo: il fattore culturale.

    Mi fermo qui. E mi scuso per la lunghezza.
    Su internet è difficile far cambiare idee e posizioni.
    Spesso il confronto e la scrittura sono esercizi onanastici.

    E’ ancora più difficile dimostrare lavoro, passione e buona fede.
    Io ci provo.

  8. vi prego di scusarmi.
    Non rileggo.
    E “identikit” è diventato freudianamento “diktat”
    Sorry. 😉

  9. Enrico, finalmente una risposta nella direzione ‘giusta’:

    1) identikit dei blogger e dei lettori di blogger
    2) comportamento d’acquisto
    3) blog e vita pubblica/politica
    4) blog e media

    peccato tu ti voglia fermare proprio adesso che la discussione prende la piega “migliore” 🙂

  10. Decisamente, gli interessa solo sapere se i lettori di certi blog (scelti da loro) guardano la pubblicità, comprano on line o si fanno influenzare dai blog per i loro acquisti.
    Il resto sembrano tutte domande di contorno.

  11. Dopo la mappa anche anche il Diario Aperto. Ma dai e basta! Il risultato del sondaggio sarà solo riferito ai blogger non che si parlano ma che si straparlano addosso. I blogger, non si classificano, non si sondano, semplicemente perchè non esistono. Mio nonno la mattina quando si trova al bar del paese con gli amici e si mette a discutere per me in quel momento blogga; ma il sondaggio sicuramente non lo farà mai e allora Diario Aperto che valore ha?

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