Spero di sbagliarmi, ma a leggere i giornali degli ultimi giorni mi è venuto un dubbio: non è che Internet sta per diventare la “nuova automobile” in tema di tasse e balzelli? Avete presente quel meccanismo per cui quando manca qualche risorsa economica, si ritoccano benzina bolli e balzelli vari che gravano sulle auto?

Leggendo l’intervista al patron Siae su LaStampa, viene fuori che una delle proposte è tassare gli abbonamenti Internet “perchè in rete circola gratuitamente materiale protetto da copyright”. Oggi su Repubblica leggo che i registi italiani hanno presentato una proposta di legge per introdurre una “tassa su Internet” che finanzi il cinema italiano. Una “tassa su tutti i media che utilizzano il cinema, non solo tv quindi ma anche siti web e gestori telefonici”.

2 pensiero su “Internet come l’automobile: una tassa per tutti”
  1. Perché dovrei proprio io finanziare il cinema italiano?

    Se prometto di non guardare un film italiano per il resto della mia vita e di non scaricare contenuti che siano protetti da copyright, ho qualche speranza che mi lascino in pace?

    Scherzi a parte, proporrei una tassa sulla mia pazienza. Perché se ne deve abusare senza che qualcosa finisca nelle mie tasche?

  2. Allora io che non masterizzo musica pirata ma che compro supporti vergini per il software che produco esigo un incentivo statale!

    Inoltre voglio anche la rottamazione dei televisori: vi cedo il televisore se smettete di farmi pagare il canone RAI.

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