Molti avranno letto della maxi-truffa con l’oro a Milano: un maxi schema Ponzi che prometteva guadagni da capogiro. Era, ovviamente, tutto finto.

Dice Repubblica: “Veniva promosso l’acquisto di oro da investimento (da una società formalmente terza, ma di fatto riconducibile agli indagati) e il contestuale deposito del metallo prezioso presso un’altra delle società coinvolte, in cambio di un tasso di remunerazione fisso del 4% mensile (48% annuo), derivante da presunti investimenti nel settore farmaceutico, in realtà mai effettuati”.

“Per attrarre nuovi potenziali investitori gli indagati – continua il giornale – oltre che del passaparola, utile per alimentare la fiducia tra conoscenti o clienti soddisfatti, si sono avvalsi di un’intensa attività promozionale attraverso profili social che ha garantito una maggiore visibilità dell’offerta finanziaria raggiungendo, in tal modo, una più ampia e diversificata platea, con cui instaurare un dialogo diretto. Inoltre, l’organizzazione di esclusivi eventi promozionali volti a presentare l’opportunità di investimento, ha facilitato la creazione di un network relazionale e consolidato la credibilità e la fiducia verso i consulenti”.

Morale: 60 milioni raccolti, la maggior parte evaporati. Certo, sarebbe bastato il buon senso e un po’ meno avidività per capire che rendimenti così elevati in poco tempo sono un campanello d’allarme. E mi sono chiesto: ma se l’intelligenza artificiale generativa (Gen AI) ha raggiunto una conoscenza almeno media, sarà in grado di assistermi in un potenziale investimento finanziario? In altre parole, se io chiedessi ad un tool di Gen AI un consiglio su un investimento di questo tipo, che risposta riceverei?

Ho così chiesto, e la risposta è quella giusta:

L’AI individua alcuni “campanelli d’allarme” (che una persona di buon senso e con una minima base finanziaria è in grado di valutare) e li elenca in dettaglio:

Tasso troppo alto, addirittura viene suggerito che si possa trattare di uno schema Ponzi.

Il marketing “esclusivo”, altro campanello d’allarme: l’investimento è per pochi, esclusivi, selezionatissimi investitori.

L’oro potrebbe non essere comprato e depositato: in effetti, nella truffa milanese solo il 15% dei soldi sono stati usati per acquistare l’oro. Il resto alimentava lo schema Ponzi.

Per la prima volta si parla esplicitamente di truffa: raccogliere tanto, velocemente, e sparire.

Investimento con garanzia di un ritorno fisso e sicuro è improbabile e poco realistico: alla base della cultura finanziaria c’è proprio il legame tra tassi di interesse e rischio.

Morale: una intelligenza artificiale ha capito in pochi secondi che l’investimento era potenzialmente una truffa, ha individuato i campanelli di allarme e ha suggerito di fare ulteriori verifiche. E’ stata insomma più intelligente di tanti investitori. E se diventasse un tool per verificare velocemente la bontà di un investimento, specie per persone che non hanno una cultura economico-finanziaria sufficiente?

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