Chiuderà l’8 maggio la procedura di definizione del bando di gara, preparato dal ministero delle Comunicazioni, per la spartizione delle ‘spoglie’ di Ipse.
L’asta assegnerà i diritti d’uso fino al 2021 (rinnovabili) per tre blocchi di frequenze da 5 MHz ciascuno sulla banda 2,1 GHz. Prezzo base, 495,7 milioni a blocco ma Tim, Vodafone e Wind (3, in quanto nuovo entrante, ai tempi della vittoria dell’asta UMTS vinse anche 5 MHz supplementari) difficilmente spenderanno questa cifra. 3 è l’unica che potrebbe comprare i tre blocchi, mentre gli incumbent possono prenderne al massimo due: in realtà la mia previsione è che Tim, Vodfafone e Wind si spartiranno i 3 blocchi e chi s’è viusto s’è visto.
I tre gestori GSM probabilmente lasceranno andare deserta la prima asta, costringendo il Ministero a indire una seconda asta a prezzi ridotti (circa 90 milioni di euro a blocco, un sesto rispetto alla base d’asta).
E con l’assegnazione delle frequenze si chiuderà in maniera pressochè definitiva l’annosa vicenda di Ipse.