Yahoo! Phone Out: questo il nome del servizio di telefonate VoIP verso telefoni fissi che mira a fare concorrenza al più noto Skype. Sarà integrato nella nuova versione del Messenger in uscita nei prossimi giorni e promette chiamate a 1 centesimo di dollaro a minuto dagli States verso altri Paesi. L’Italia – come Germania, Francia, Australia, Giappone, Cina, Corea e altri 23 Paesi – è in seconda fascia, ovvero chiamate a 2 $cent/min.

Yahoo! punta insomma a sottrarre clienti a Skype, la cui tariffa SkypeOut è pari a 2,1 cent/min, il doppio. In realtà il prezzo stracciato di Yahoo! si applica a pochissime nazioni e verso la maggior parte del mondo il costo è paragonabile a quello Skype (2 cent Vs 2,1 cent).

Yahoo! lancerà inoltre PhoneIn, un servizio (canone di 2,99 dollari/mese o 29,9 dollari/anno) che permette di essere raggiungibili da telefono fisso su computer grazie all’assegnazione di un numero personale.

Per i dettagli, bisogna tenere d’occhio http://voice.yahoo.com/.

6 pensiero su “Yahoo! taglia i prezzi del VoIP: Skype nel mirino”
  1. Perché, negli States, Yahoo può applicare tariffe metà di quelle, per esempio, praticate in Italia? I costi delle infrastrutture telefoniche sono identici! Sono forse la varie Telecom che oppongono resistenza?

  2. Che le varie Telecom non siano serene, è un dato di fatto. Il VoIp rischia di togliere loro il fatturato derivante dalla voce, che è di per sè un mercato già in declino a favore del mobile.

    In realtà comunque la tariffa Yahoo a 1 cent vale dagli USA verso alcuni Paesi (pochi!), mentre per la maggiorparte valgono i 2 cent/min, in linea con Skype.

    Lo “sconrto” potrebbe essere effettuato per ragioni di infrastrutture (una dorsale propria tra i Paesi interessati) o di marketing (poter pubbliciozzare uno sconto del 50% rispetto alla rivale Skype).

    Seguirò da vicino il nuovo prodotto Yahoo!, quindi torneremo senz’altro a discuterne sulle pagine di Telcoeye!

  3. Il mio parere è che, più che
    l’esistenza di dorsali in proprietà tra i diversi Paesi, (questo non spiegherebbe perché chiamare gli Usa dall’Italia costa 1 $cent, mentre costa 2 $cent chiamare l’Italia dall’Italia, ovviamente sulla stessa dorsale).
    Una volta “scavalcato” il multiplexer in centrale, si è nel web e cioè a costo zero.
    Quello che costa è “l’instradamento” dalla centrale d’arrivo verso l’ultimo miglio al
    telefono fisso destinatario (unbundling).

    Questo problema verrebbe completamente superato nel momento in cui, con il WiMax, non è più necessario ricorrere alle varie Telecom proprietarie dell’ultimo
    miglio.
    In quel momento, non si dovrà più pagare canoni alle Telecom, agli Adsl Provider, né ai Voip Provider. Si pagherà, a consumo, il tempo in secondi di uso della
    infrastruttura ovvero dell’antenna della stazione base WiMax.

    Ma questo bel sogno, per il momento, lo chiedo a … Babbo Natale! 😉

  4. Forse mi sono spiegato male… quindi faccio un esempio. Se Yahoo! ha una dorsale (possiede o affitta) propria tra il Paese A e quello B, il traffico può essere a costo quasi nullo. (non sosterrei invece che il costo Web è gratuito, perchè basso o meno esiste comunque).

    Ottima l’osservazione del costo di interconnessione, è uno dei motivi per cui le chiamate non potranno andare sotto una certa soglia (e la mia idea è che sia stata già raggiunta, ovvero attorno ai 2 cent/min). Per lo stesso motivo, le chiamate verso mobili (dove l’interconnessione è pari a circa 5 cent/min) non possono crollare tanto quanto i prezzi delle telefonate fisse.

    Per quanto riguarda il WiMAX, ci andrei molto più cauto. L’idea che l’etere sia “gratuito” o quasi è sbagliata. Chi metterà le infrastrutture, chi metterà la banda (dall’antenna wimax bisogna poi “uscire” con sufficiente banda), chi metterà billing e marketing… tutti soggetti da retribuire. Insomma, poichè Babbo natale non esiste, non spererei che “non si dovrà più pagare canoni alle Telecom, agli Adsl Provider, né ai Voip Provider. “.

    I modelli di business non sono ancora definiti nè vedo wimax in arrivo a brevissimo (sperimentazione 2006, dal 2007 mercato: bisogna anche vedere che accade per le eventuali licenze).

    ps: spero di non aver rovinato il Natale svelando che Santa Claus non esiste :-))

  5. Concordo praticamente su tutto, in particolare che Sankta Claus non alloggia c/o le Telecom.

    Su una cosa la penso diversamente: “le chiamate non potranno andare sotto una certa soglia (e la mia idea è che sia stata già raggiunta, ovvero attorno ai 2 cent/min).”

    Yahoo, con questa offerta negli States ad 1 cent/min, sta a dimostrare che si possono avere costi ben più bassi.

    Forse che le telecomunicazioni in Usa sono più efficienti che in Italy e dintorni?

    E Yahoo non ha di certo dimezzato le tariffe “inside” rispetto a Skype solo per motivi di marketing, perché, se così fosse, non durerebbe l’arco di una giornata, visti i volumi di traffico ed i costi relativi.

    Pertanto, in Europa nonostante la liberarizzazione ed in Italia con una concorrenza ingessata, è indispensabile ridurre i costi di struttura e derivati.

    Altrimenti incominciamo seriamente a pensare di … “pagare il canone in dollari a qualche US Telco” 😉

  6. Quando parlavo del limite di prezzo, mi riferivo al mercato italiano: non si può scendere più di tanto per via dei costi di interconnessione.

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