Giustamente Alessandro si chiede quando il prezzo della banda larga mobile scenderà, con una dinamica simile a quella vista sul mercato ADSL.
Con il passaggio in corso da Umts a Hsdpa sarebbe stato lecito aspettarsi qualche sconto sul costo della banda mobile. Almeno, così mi ha detto Maurizio Decina, uno dei massimi esperti del settore: l’Hsdpa ha costi industriali più bassi a parità di KB trasferiti, essendo 6-10 volte più efficiente/potente. Eppure, ho sentito gli operatori italiani dell’Hsdpa (Tim e 3, Vodafone come spesso accade ultimamente latita nel rispondere) e il messaggio è: niente sconti per adesso, abbiamo investito per il passaggio all’Hsdpa ed è già assai se non aumentiamo i prezzi. Anzi, gli utenti dovrebbero ringraziare del fatto che pagano l’Hsdpa quanto l’Umts.
Io sono convinto che il prezzo della banda larga mobile scenderà. Ma non a breve. Il parallelo con la dinamica dei prezzi ADSL regge, ma non completamente.
Primo, perchè l’ADSL non ha richiesto e non richiede investimenti simili a quelli del mobile. La rete di telefonia fissa l’abbiamo pagata tutti, con soldi pubblici. Nel mobile, i gestori che hanno investito anni fa nel GSM stanno adesso raccogliendo i primi frutti, con una redditività elevatissima. Ma i newcomer, tra cui ovviamente metto sia Wind sia H3G, non sono ancora rientrati completamente degli investimenti fatti per allestire la rete mobile e pagare le onerose licenze.
Secondo, il passaggio da GSM a GPRS a UMTS a HSDPA non è un semplice passaggio logico, ma richiede un intervento fisico sulla rete, a livello hardware o firmware. In altre parole, il passaggio verso la banda larga mobile comporta continui investimenti, che ovviamente si riflettono sulla dinamica dei prezzi.
Terzo, il mercato del mobile è molto più competitivo rispetto a quello della telefonia fissa. Questo dovrebbe teoricamente comportare una discesa dei prezzi più rapida, in realtà la maggior competizione spinge i gestori ad aumentare il livello degli investimenti (si pensi non solo ad HSDPA e al futuro HSUPA, ma anche al nascente mercato del DVB-H su cui qualche azienda ha investito centinaia di milioni di euro). E i soldi non piovono da cielo.
Sommando le tre motivazioni, è evidente che i prezzi non possono scendere adesso. Un bit HSDPA costa meno di un bit UMTS, è vero. Costa meno a livello industriale, a regime. Un’azienda deve prima rientrare degli investimenti (e lo fa attraverso i servizi più redditizi, vedi prezzi degli SMS che non riflettono assolutamente il costo), poi può – forse – abbassare i prezzi.
Ecco perchè chiedere che il prezzo dell’HSDPA scenda adesso è forse sperare in qualcosa che non può accadare, non subito. I prezzi dell’ADSL sono scesi meno di quanto sperato e dopo 10 anni di mercato: l’HSDPA nasce adesso e, ne sono certo, i prezzi scenderanno molto prima di quanto accaduto nel mercato ADSL.
non sarà per caso che in italia c’e’ un bellissimo cartellino, vedi costi di ricarica, vedi costo sms, che tiene artificialmente alti i prezzi?
Tutto è possibile 🙂
Ma se il 50% degli operatori tlc mobili non è ancora in utile…